Nel mondo delle Katana di Marco Ossidi
Nel mondo del collezionismo una parte interessante è sicuramente composta dalle spade giapponesi, tra l’altro il collezionismo di Katana, come genericamente vengono chiamate, è “praticato” da persone con motivazioni diverse; si va da colui che le collezione per il loro valore artistico, a chi pratica arti marziali (iaido e battodo)e vuole utilizzare una vera katana, per finire a chi le colleziona come tipologia di arma bianca in senso generale o specificatamente legato alla WWII.
È evidente che l’approccio è significativamente diverso: chi le colleziona per il loro valore artistico si rivolgerà maggiormente a ferri di prestigio, provenienti da periodi storici ben definiti e forgiati da Maestri di alto valore, difficilmente si comprerà una Gunto (spada militare) e, forse, neanche una Koto (spada antica) del periodo tardo Muromachi (poi capirete perché). Chi le usa per praticare arti marziali potrebbe rivolgere la propria attenzione anche verso lame nuove ma costruite in tradizione, difficilmente utilizzerà una Gunto per fare iaido, al contrario un appassionato della WWII si rivolgerà a quest’ultimo settore, tralasciando le spade più antiche e quelle nuove.
Come avete potuto capire già da queste prime righe, il mondo che noi tendiamo a semplificare con il termine Katana è molto più complesso e vasto di quanto si possa pensare, ragion per cui, con questo scritto voglio tentarne l’introduzione partendo dalla divisione in tipologie e periodi storici.
Andiamo ora a scorrere le tipologie più comuni di lame:
Con il termine Nipponto si intendono diverse tipologie di lame.
Le spade erano prerogativa dei Samurai, sia le Tachi che le Katana; queste venivano generalmente portate in coppia in particolari combinazioni (Daisho): Tachi e Tanto prima del 1500,
Katana e Wakizashi dopo tale data. Secondo il tipo di uso o di montatura, le spade si portavano sospese (tachi) o infilate alla cintura (katana).
TACHI - fino al periodo Muromachi le spade si portavano appese in orizzontale alla cintura, con il taglio rivolto verso il basso. Dotate di forte curvatura erano lunghe generalmente fra i 65 ed i 70 cm.
KATANA - questo tipo di lama sostituì la Tachi a partire da metà Muromachi, restando in uso fino a tutto il periodo Edo. La sua lunghezza andava dai 60 cm sino ai 68cm circa, ed essendo più corta della Tachi, poteva essere portata infilata nella cintura (una fascia di cotone o seta chiamata Obi) con il taglio rivolto verso l'alto, adottando particolari tecniche di estrazione veloce, metodo che si studia oggigiorno nelle scuole di Iaido.
WAKIZASHI - lama lunga da 30 a 60 cm, generalmente portata in coppia con la Katana.
TANTO - è sostanzialmente un pugnale, dalla lama di lunghezza inferiore a 30 cm.
Le lame giapponesi, a seconda del periodo di produzione, si possono quindi definire:
KOTO (spada antica), per seguenti periodi:
periodo tardo Heian - primo Kamakura, (Heian 782-1184) e (Kamakura 1185-1332), dove compare la spada curva di tipo tachi.
periodo del medio Kamakura (metà del XIII° secolo), dove si vede la forte affermazione del potere dei Samurai.
periodo tardo Kamakura (inizi XIV secolo), presenza di lame ancora più massicce e più imponenti, di larghezza pressochè uniforme su tutta la lunghezza.
periodo Nanbokucho (seconda metà del XIV secolo), compaiono lunghissime Tachi ed anche i Tanto vengono sovradimensionati.
periodo primo Muromachi (da fine 1300 al tardo 1400).
periodo tardo Muromachi (sino alla metà del 1500), caratterizzato da incessanti guerre dove le tattiche del combattimento a cavallo vengono sostituite da un massiccio impiego della fanteria. Si diffonde sempre più la Uchigatana (Katana) infilata nell'Obi. La qualità delle spade diminuisce in quanto necessità di una produzione maggiore.
SHINTO (spada nuova) e SHINSHINTO (spada nuovissima).
il periodo Momoyama (1573-1614), segna la separazione fra le lame "koto" e le lame "shinto". Infatti dall'Era Keicho (1596) inizia la forgiatura delle cosidette "spade nuove" che durerà fino al tardo periodo Edo (che va dal1624 al 1804), un lungo periodo di pace, conseguente all'ascesa al potere della famiglia Tokugawa (shogunato); al suo termine (1804) si ha la separazione fra lame "shinto" e le lame "shinshinto" dette anche spade della rinascita, poichè gli spadai ripresero a forgiare secondo le antiche tradizioni.
Nel periodo Meiji (1868-1912), con il divieto imposto nel 1876 di portare in pubblico la spada (ricordate il film l’ultimo samurai?) termina in linea di massima anche la produzione delle stesse.
GENDAITO (spada moderna) e SHINSAKUTO (spada fatta nuova)
Tutte le spade realizzate dopo il periodo Meiji si definiscono "Gendaito" - spade moderne, almeno fino ai primi decenni del secondo dopoguerra.
La tradizione continua tutt'oggi con la denominazione di "Shinsakuto" - spade recenti, realizzate da artigiani selezionati dal governo giapponese.
Per stimare l'epoca di una spada è necessario comprendere alcune caratteristiche funzionali legate al momento storico in cui sono state forgiate. Per esempio le koto erano spade
utilizzate soprattutto per la guerra, mentre le shinsakuto sono praticamente tutte spade fatte oggi su commissione di collezionisti.
Un discorso a parte meritano le Gunto, spade militari prodotte a partire dal primo decennio del 1900, caratterizzate dal pulsante di sblocco della lama, la cui produzione inizia con la
creazione di un esercito di tipo occidentale, quasi sempre le montature militari delle nihonto (spade giapponesi) vengono snobbate dai collezionisti e molti le fanno rientrare nel tipico oggetto
di produzione di massa sottovalutando e dimenticando il profondo valore storico.
Bisogna ricordare, invece, che le Gunto sono state utilizzate in Guerra e molti soldati sono morti con le loro spade ancora in mano come i loro antichi antenati samurai. La commissione di
dette spade veniva fatta direttamente dalle varie componenti delle forze armate, marina ed esercito soprattutto, ed anche la forma ed i simboli sulle spade ricalcavano le scelte degli stati
maggiori, uso comune era, tra gli ufficiali, quello di sostituire la lama data in dotazione dall’esercito, con quelle ereditate e che venivano custodite come gioielli di famiglia, molte di
queste, ahimè, giacciono in fondo al mare, visto che seguivano la sorte dei loro proprietari Kamikaze; altrettanto diffuse, all’epoca, anche le montature con l’elsa a D di tipo inglese. Tra le
Gunto spiccano, in senso negativo dal punto di vista costruttivo,delle Katana definite NCO Gunto, erano le gunto di bassa lega, prodotte industrialmente, non forgiate ma stampate date in
dotazione ai sottoufficiali (Non Commisioned Officer), generalmente la montatura è metallica e lo tsuka (elsa) è uno stampo di alluminio o in taluni casi di rame il cui disegno imita uno
tsukamaki tradizionale (intreccio realizzato in cotone o seta che veniva avvolto sopra l’elsa).
A questo punto è utile e necessario fare una certa chiarezza su quello che offre il mercato:
- Riproduzioni cinesi: si trovano dappertutto, anche alle fiere paesane, orrendamente false ma possono andare bene per chi vuole solo un pezzo per riempire un angolo della casa, siamo chiaramente lontani dal concetto di collezionismo; prezzo bassissimo ma è meglio comprarsi un libro. Frequente la loro comparsa su internet con prezzi impossibili (0.99 €)
- riproduzione moderne: normalissimo acciaio realizzato a macchina con finiture di scarso valore, solitamente non affilate ed essendo di pessimo materiale pesano molto, non branditele!!! Ne va della salute delle vs braccia. Si trovano anche nei negozi “specializzati” ed armerie in Italia, prezzo: attorno ai 400 € .
- - Iaito: Spada in lega non affilata, da allenamento e pratica per Iaido. Si trovano anche con Koshirae (montatura) e finiture originali giapponesi in stile antico e sono perfettamente bilanciate e leggere, sono prodotte nella quasi totalità in giappone, prezzo dai 350 ai 800 €, ed anche di più; non colpiteci nulla, si piegano facilmente se male armeggiate ma dal punto di vista estetico sono migliori delle precedenti.
- - Gunto: le lame possono essere le più
varie mentre il koshirae (montatura)è quello standard dell'esercito. Le Gunto più scarse sono fatte in modo industriale (comunque di acciaio temperato e affilate) ma sono immediatamente
riconoscibili perchè riportano un numero di serie ( le più tarde in numeri arabi). Sono la miglior scelta per chi vuole entrare nel mondo delle vere nihonto anche perchè si trovano a prezzi
davvero bassi su internet, il prezzo: da 300 € ,in non ottime condizioni, fino a 2000 in condizioni perfette da spadaio riconosciuto o con certificati. Considerate che far polire una spada costa
sugli 800 €.
- Nihonto: le vere spade dei samurai. Koshirae da gioielleria( alcuni pezzi sono in oro o fusione di rame ed oro) e lame che sono capolavori di arte e tecnologia. Forgiate a mano partendo
dalla sabbia ferrosa presente in giappone, (un domani vedrò di spiegare la forgiatura) I prezzi variano molto a seconda delle età e dello stato di conservazione, ma si raggiungono senza problemi
anche diverse decine di migliaia di €.
Shinsakuto: realizzate ai nostri giorni da forgiatori riconosciuti dal ministero per la cultura giapponese si può farsene realizzare una per prezzi oltre i 10000 €. Sono dei
veri capolavori di bellezza ma non hanno insita in loro la storia, considerate che una spada del periodo tardo Muromachi è difficile che non sia stata portata su un campo di battaglia, così come
una Gunto.
Per ora mi fermo qui, so di non essere andato troppo a fondo, ho voluto chiarire degli aspetti che molti ignorano e sopratutto, dare il giusto tributo a quelle spade che, a cause delle mille imitazioni che si aggirano nei mercatini potevano vedere distorta la loro celebre vita.
Bibliografia di riferimento:
quaderni di Token, la Spada Giapponese, di A.Roatti e S.Verrina
La Spada Giapponese, di G.Fino
The Samurai Sword (in inglese) di J.M. Yumoto