La batteria Savio di Sergio Molinelli
La Batteria Alfredo
Savio è ubicata vicino al cimitero di Torrette di Ancona e completa il fronte a mare delle fortificazioni pontificie presenti nel 1860 in Ancona ed iniziate già nel XIV sec. e perfezionate
nel XVI sec.
Il 29 settembre l’esercito di Vittorio Emanuele II è vittorioso ma lo Stato Maggiore Piemontese ipotizza di subire attacchi dallo Stato Pontificio e dai suoi alleati sia da terra che dal
mare. La flotta Austro-Ungarica ha infatti la base a Pola. Ciò impone la riparazione delle fortificazioni danneggiate nell’assedio appena concluso e la costruzione di un imponente apparato
difensivo che è stato oggetto di un completo studio di Glauco Luchetti pubblicato negli anni 90 del secolo scorso.
Questo fortino che come dice la lapide ricorda il fratello Emilio Savio anche lui caduto eroicamente, a Gaeta nel 1861 , è intitolato al piemontese barone Alfredo
Savio capitano di artiglieria caduto eroicamente a 22 anni a Monte Pulito nel 1860, medaglia d’argento al valor militare alla memoria.
Consiste in un fronte rettilineo e due fianchi con piazzole in barbetta , cioè allo scoperto , per 6 cannoni con due casotti telemetrici , casematte come deposito munizioni e due torrette
corazzate di avvistamento.
Questa batteria è stata costruita appositamente per la piazza di Ancona dalla Commissione Superiore del Genio ed è in buone condizioni. Il forte ( conosciuto anche come forte Millo nome
dell’Ammiraglio morto nel 1930 che forzò i Dardanelli nel 1912) nel tempo è stato usato dalla Marina Militare come centro radio e adesso in concessione alla Telecom ritrasmette via radio gli
avvisi per i naviganti rimanendo cosi fedele al suo antico compito di difesa dal mare, con apparati ed antenne a traliccio che non hanno però rovinato la sua struttura architettonica rendendo
possibile un recupero per la pubblica fruizione .