Un libro ritrovato di Sergio SQUADRONI
Ritrovare un libro non ha di per sé nulla di eccezionale, se non fosse che il libro stesso ha una sua storia particolare; per cui è necessario risalire al 1983, anno in cui fu, per così dire, progettato. L’idea di chi lo pensò (il coautore) era questa: fare un’analisi di alcune rocche ubicate nelle immediate vicinanze di Ancona, quali quelle di Offagna, Bolignano, Fiumesino ed il Cassero, con la narrazione di uno spaccato di vita militare vissuta in quelle epoche e la descrizione delle armi di uso più comune con cenni sui sistemi di assedio e di difesa.
La prima parte, relativa alle rocche, fu opera di Maurizio Mauro, la seconda dello scrivente : edizione limitata a mille esemplari, la metà dei quali furono acquistati da una Banca quale strenna natalizia per i propri clienti.
Quando venne il momento, verso il novembre dell’anno successivo, Squadroni corresse, per la sua parte, la prova di stampa da una serie di errori, e la rinviò all’editore. Nella fretta di darlo alle stampe per la consegna in tempo utile alla Banca, quasi tutta la seconda parte del libro venne stampata forse di notte, col sonno, o dopo un’abbondante gozzoviglia, altrimenti non si potrebbero spiegare tutti gli errori, orrori, omissioni ed aggiunte ben più gravi di quelli che erano stati corretti.
Quando vidi finita l’opera e lo scempio che era stato perpetrato, non corsi ad ammazzare l’editore soltanto perché fui colto da malore e ripresomi, il prete accorso per darmi l’estrema unzione mi convinse a perdonarlo…
Per farla breve, in pochissimo tempo il libro sparì dalla circolazione, tranne una cinquantina di copie che mi furono date in pagamento per i diritti d’autore: le stesse, debitamente corrette a penna vennero donate, con tanto di dedica, per disobbligarmi dei favori e delle cortesie ricevute da altri.
Ben presto anche queste mie copie divennero rare, tanto che per l’ultima disponibile le voci allora circolanti parlavano, vagamente, che in cambio si chiedeva (nonostante il perdono precedentemente concesso) almeno la “gambizzazione” dell’editore.
Non vi confermerò se tali voci avessero un qualche fondamento o se venne raggiunto un accordo in tal senso: ma a titolo di curiosità vi dirò che l’ultimo di questi volumetti liberamente circolante fu da me acquistato in una bancarella di libri usati in quel di S. Benedetto del Tronto.
Quasi vent’anni dopo entra in scena Franco Sestilli, una sorta di cane da tartufi dei libri…Se ne avesse rinvenute una o due copie il titolo onorifico non gli spetterebbe, ma per averne ritrovate addirittura VENTI, bisogna riconoscergli un gran fiuto! O qualcosa d’altro che un normale senso di pudicizia mi vieta di nominare. Venti copie!!! Quando lo seppi non volli crederci.
Le circostanze furono queste: il famigerato e mai abbastanza vituperato editore, avendo finalmente deciso di chiudere con i libri per modificare il tipo di attività, in un anno imprecisato di fine millennio chiamò un rigattiere a ripulire i suoi depositi. Tra le tante opere di cui si era disfatto vi erano un certo numero di copie del libro di Squadroni! Scoperto questo piccolo tesoro dal rigattiere, Franco Sestilli non se lo lasciò scappare, anche perché i libri, seppur con un vago sentore di muffa, sono tuttora nuovissimi ed in condizioni “fior di stampa”.
Contattato dall’amico mi dimostrai entusiasta e disponibilissimo per le opportune, doverose correzioni e “l’affare” fu concluso.
Ora Sestilli ha deciso di mettere in vendita tra gli amici dell’ACCADEMIA le copie disponibili complete, per chi lo desiderasse, di dedica personale dell’autore: si tratta di una curiosità tipografica, se così vogliamo definirla, estremamente rara, poiché il libro ha una bella veste ed è estremamente piacevole da leggere, oltre che istruttivo e si consiglia a tutti i lettori de “L’ARALDO” di non lasciarselo sfuggire.
Quì termina la storia dell’Opera “Rocche e Armati nell’Anconitano” e, poiché l’idea di ristamparla in una nuova edizione corretta ed ampliata non ha avuto seguito, così come il progetto di far seguire a questa altri volumi a formare una collana, il mio “libro ritrovato” rappresenterà di sicuro, per chi lo acquisterà, un’autentica “perla”.