La manifestazione rievoca la tragica vicenda accaduta nel Lombardo-Veneto all’epoca della Restaurazione, dove furono coinvolti alcuni patrioti di Fratta Polesine affiliati alla società segreta dei Carbonari.
Il giorno di S. Martino del 1818, donna Cecilia Monti e il marito, ex generale napoleonico d’Arnaud, ricevono nella loro Grimani-Molin, oggi Avezzù-Pignatelli, alcuni esponenti locali della Carboneria, ex militari napoleonici, borghesi, aristocratici e anche un sacerdote.
Di cosa si parlò specificatamente non si sa ma certamente si è parlato di una possibile collaborazione con la carboneria. Qualcuno dei partecipanti però, preoccupato per eventuali ritorsioni da parte dei gendarmi austriaci, fece la spia.
Gli austriaci, venuti a conoscenza del luogo, dello scopo e degli invitati all’incontro, arrestarono i partecipanti e la retata si estese a tutto il Polesine, con più di trenta arresti. I patrioti subirono estenuanti interrogatori e processi che, per alcuni, si conclusero con condanne a morte per alto tradimento .